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Vestiario
maschile: L'
abbigliamento maschile, caduto in disuso prima di quello femminile, a parte i
revivals dei gruppi folkloristici, non mostra notevoli differenze rispetto a
quello generale dell' isola e si avvicina ai tipi delle regioni confinanti:
Logudoro, Monte Acuto, Marghine, circondario di Bitti, benchè attualmente abbia
spesso subito riadattamenti e trasformazioni che tendono a renderlo più ricco
con soluzioni decorative che lo accostano a quello femminile. Queste soluzioni,
per quanto recenti lo rendono abbastanza riconoscibile.
In effetti le antiche illustrazioni e le fonti orali attestano un' originaria
sobrietà, data da accostamenti di bianco e nero sui quali spiccava, al massimo,
un tono di colore dato dal giubbetto: violaceo, granato, marrone, blu, petrolio
ecc. Il giubbetto era sempre di velluto liscio sul davanti e di panno rosso sul
dorso ad eccezione delle vesti dei proprietari, che spesso preferivano il
velluto operato; la chiusura era del tipo a doppio petto con file di bottoncini
passanti entro asole. Prevalgono i modelli privi di maniche, ma non mancano
quelli provvisti di maniche squartate chiuse con buttones, come nei
giubbetti femminili." Costante era la presenza di giacche d'orbace
nero munite di cappuccio e decorate con velluto nero impunturato; a Nule le
maniche della giacca sono completamente rivestite di velluto.
E' da sottolineare la rapida scomparsa delle ragas sin dai primi del 1900
e l' adozione di calzoni lunghi di sapore cittadino ancorchè confezionati con
orbace nero. |