1 percorso Nule - goceano

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Itinerario 2

Percorso

Itinerario: S. Paolo - Ballariu - Arile - Santu Lesei - Voes - Istelai

Partendo dal Belvedere S. Paolo (D4) - da dove è possibile ammirare tutta Sa Costera - si ritorna al centro del paese e si imbocca la vecchia strada comunale Nule-Pattada, lungo la quale proseguiamo per km 2,2 sino a giungere nella località Ballariu (E4); lasciato il veicolo, oltrepassiamo sulla sinistra un cancello verde e ci addentriamo, per 20-30 metri in un bosco di olivastri (quota 480 s.l.m.) dove emerge un esemplare di olivastro ultrasecolare che, con un diametro di 2,8 metri ed una altezza di 12 metri, rappresenta probabilmente la più longeva pianta di Olea europaea var. sylvestris presente nel Goceano. Ritornati al paese di Nule, ci dirigiamo sulla SP 7, verso Bitti; dopo km 1,1 si svolta a sinistra in una sterrata da percorrere per circa 100 m; arrivati in corrispondenza di un vecchio ovile, si lascia il veicolo, si oltrepassa un cancello e si raggiungere a piedi - dopo un centinaio di metri - il nuraghe Arile (A6) sito nella località omonima. Proseguendo sulla SP 7 in direzione Bitti, dopo circa km 2 , incrociamo il bivio per Orune (SP 108 Nule-Preda Illodde) da imboccare se si vuole visitare il nuraghe Edutta (A7) raggiungibile, dopo km 2,8, svoltando sulla sinistra su una sterrata dalla quale si può già scorgere il nuraghe, raggiungibile dopo circa 500 metri. Proseguendo lungo la SP 7 incontriamo, dopo circa km 2 , il bivio per Osidda (SP 106 Nule-Osidda) da percorrere per km 1,8 ; lasciamo il veicolo in corrispondenza di un cancello a sinistra del quale già si scorge il nuraghe Laonidde (A8) raggiungibile dopo circa 500 metri. Continuando sulla SP 106 per altri 600 metri, svoltiamo a sinistra su una strada asfaltata secondaria (km 0) sulla quale troviamo, dopo 800 metri, una prima diramazione a destra; proseguiamo sulla sterrata in discesa, per circa 250 metri, fino ad arrivare nei pressi di un cancello in ferro; lasciato il veicolo, proseguiamo a destra, per circa 50 metri, fino a raggiungere le tombe di giganti di S'Agara o Isporo (H2), individuabili già dalla sterrata per la presenza, a breve distanza, di una casa rurale interamente in pietra. Rimmettendoci sulla strada asfaltata secondaria proseguiamo sulla destra, per circa km 2,9 (dal km 0), fino a che questa si interrompe su una strada in discesa cementata; dopo 600 metri si oltrepassa un cancello in legno sulla destra e si prosegue su sterrata per circa 200 metri; a questo punto sulla sinistra è già visibile il dolmen di Santu Lesei (P1), di fronte ad un muretto a secco. Ritornati indietro sulla SP 106, raggiungiamo il bivio Nule-Bitti e proseguiamo a sinistra verso Bitti sulla SP 7; dopo circa 800 metri, superata la cantoniera Su Campittu, oltrepassiamo un cancello in legno a destra su una sterrata, da percorrere per 150 metri, per giungere in corrispondenza di una azienda dietro la quale si può già scorgere il nuraghe Voes (A9). Proseguendo sulla SP 7, dopo km1,3 dall'ingresso per Voes, lasciamo il veicolo sulla sinistra in corrispondenza di un piccolo cancello in legno e rete; saliamo verso destra su una altura (quota 740) fino a scorgere, dopo circa 300 metri, il bellissimo dolmen di Mialibengo (P2). Ritornati sulla SP 7, proseguiamo verso Bitti, per altri 450 metri, per immetterci sulla destra su una sterrata (km 7,5 da Nule) senza cancello, da percorrere per circa km 1,5, sino ad arrivare al nuraghe Istelai (A10) vicino al quale è possibile ammirare anche un menhir (L2), situato a circa 200 metri dal Riu Campidanu.


L'ITINERARIO NEI SUOI PARTICOLARI

Dal paese di Nule percorriamo, la vecchia strada comunale per Pattada, per circa km 2 , per raggiungere la località Ballariu, dove in un bosco di olivastri (quota 480), emerge un'esemplare di olivastro (Olea europaea var. sylvestris) ultrasecolare , alto 10 metri., con un tronco di circonferenza (misurato ad 1,30 metri di altezza) pari a 8,20 metri (diametro 2,61 metri).
Ritornati al paese di Nule, si prosegue verso Bitti per circa km1 per raggiungere il nuraghe Arile, circondato da alcuni esemplari di roverelle, con attorno un prato - pascolo, che si arricchisce di fiori in primavera.
Il nuraghe si presenta in discreto stato di conservazione, fatta eccezione per la tholos e per la scala che sono, ormai, crollate.
Alla camera centrale, del diametro di circa 4 metri., dove sono ben visibili tre nicchie, si entra da un breve corridoio d'ingresso, con la garitta a destra.
Per visitare il nuraghe Edutta dobbiamo percorrere la strada per Orune per circa km 3, sino a scorgere le strutture sopra le quali è stata edificata, in questo secolo, una casetta di pietre con l'impalcato di legno, che sostituisce la tholos, probabilmente a quei tempi già crollata.
Il monotorre è stato edificato sfruttando uno spuntone granitico, al quale si appoggia la muratura nuragica, sulla sinistra.
Da notare la ciclopica architrave (è lunga circa 3,50 metri) nell'entrata, alleggerita da una finestrella di scarico tamponata da una pietra di piccole dimensioni, che conduce alla camera circolare, ancora ben conservata, con una nicchia nell'asse d'ingresso ed un'altra a destra.
Per visitare il nuraghe Laonidde dobbiamo, invece, percorrere la strada per Osidda per circa km 2, sino a scorgerlo sulla sinistra, vicinissimo ad un ovile.
E' un nuraghe complesso, trilobato a sviluppo curvilineo e profilo concavo - convesso; nella camera centrale, con la tholos crollata, si conserva molto bene una profonda nicchia architravata.
Dalla strada per Osidda imbocchiamo una strada asfaltata secondaria lungo la quale incontreremo, prima una sterrata a destra, da percorrere per arrivare alle località S'Agara e Isporo, e poi una sinistra per Santu Lesei.
Nelle località S'Agara e Isporo troviamo le tombe di giganti omonime, site a poca distanza una dall'altra, vicino ad una casa rurale, interamente in granito, con i caratteristici mensoloni incastrati nella muratura, che dovevano servire come punti di appoggio esterni. Nel recinto per il bestiame, che sfrutta per un lato una parete della casa realizzata con muretto a secco, è stata utilizzata la stele perfettamente lavorata della vicina tomba come stipite dell'ingresso.
Della tomba di giganti S'Agara attualmente si conservano: il corridoio rettangolare, lungo 10,20 metri e largo 1,50, ben lavorato nel suo paramento interno, con le lastre litiche conficcate a coltello sul terreno ; alcuni ortostati dell'esedra individuabili ai lati dell'ingresso orientato a Sud - Est; la pietra di chiusura dell'abside, a Nord - Ovest. Manca, invece, totalmente la copertura.
Il dolmen di Santu Lesei si trova ai limiti settentrionali del territorio di Nule, al confine con quello di Osidda, non lontano dal luogo dove venne ritrovato il famoso bronzetto del toro androcefalo (il "mostro", con la testa e le braccia umane e il corpo di toro), conservato al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Questo tipo di sepoltura sfrutta il principio del trilite cioè è strutturata con due pietre ritte che devono sostenere una terza orizzontale di copertura del vano che, in questo caso, ha un'impianto trapezoidale.
Il dolmen di Santu Lesei, pur essendo molto piccolo, è un bell'esempio di architettura megalitica, chiaramente evidente, specie, nell'utilizzo dell'enorme lastrone granitico di copertura.
Il nuraghe Voes, lo possiamo già scorgere percorrendo la SP 7 (Nule - Bitti), subito dopo aver oltrepassato il bivio per Osidda, sulla destra.
Si tratta di uno degli esempi più interessanti e imponenti di architettura nuragica dell'intero Goceano: è, infatti, un nuraghe complesso, trilobato, a profilo esterno concavo - convesso, come i più famosi nuraghi Losa (Abbasanta) e Santu Antine (Torralba).
Attualmente l'entrata, orientata a Sud, con antistante un cortile sub - trapezoidale, è in parte interrata; la difficoltà nell'accesso viene in ogni modo ampiamente ripagata quando, dopo aver attraversato il corridoio a sezione ogivale, e il nostro occhio si è gradatamente abituato al buio, arriviamo nella camera centrale, a pianta circolare con tre nicchie disposte a croce, che conserva perfettamente intatta la stupenda copertura a tholos, sopra la quale poggiava un'altra camera superiore della quale rimangono alcuni tratti della muratura perimetrale.
Molto suggestivo risulta essere anche il passaggio nei corridoi, ricavati nello spessore murario delle cortine di raccordo delle torri laterali.
Distante poco più di km 1 da Voes, in località Calarighe, isolato su un prato - pascolo, su un'altura (quota 705) troviamo il dolmen di Mialibengo, più grande rispetto a quello di Santu Lesei e diverso anche nell'impianto ellittico.
Le grandi pietre conficcate a coltello, a definire il perimetro tombale, fungono anche da sostegno per il gigantesco lastrone granitico di copertura.
La tipologia del dolmen di Mialibengo è quella delle più antiche tombe dolmeniche costituite da un grande lastrone disposto orizzontalmente su varie pietre ortostatiche i cui interstizi sono spesso chiusi da pietre di piccole dimensioni.
L'itinerario si conclude nella località Istelai, dove possiamo ammirare il nuraghe omonimo con il menhir insolitamente vicino.
Il nuraghe complesso ha l'entrata orientata a Sud - Est - con la particolare architrave a semicerchio - ormai accessibile per il breve tratto del corridoio, per cui è possibile vedere solo la garitta a destra, la scala crollata a sinistra e l'entrata per la torre centrale ormai completamente chiusa dal terriccio che si è depositato con il tempo.
Volendo si può accedere dall'alto, attraverso una torre che presenta la cupola squarciata.
Il menhir di granito (sa pedra itta) orientato a Nord - Ovest, con la faccia triangolare e il vertice arrotondato (misura 1,45 metri alla base e 2 metri di altezza) - oggi isolato - faceva probabilmente parte di un complesso di pietre fitte, più ampio, a carattere cultuale.
Infatti, lì vicino si può vedere un altro menhir sradicato dalla sua posizione originaria durante dei lavori agricoli; a circa km 1 in linea d'aria, nella località Terrasole (nel confinante territorio di Orune) un altro menhir svetta solitario, per circa 3 metri di altezza.
 
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