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2 percorso Bultei

Escursioni > Benetutti Bultei

   Itinerario 1

   2° percorso

   Montrigu Lolloe - Molimentos - Sa Monza - Sant'Arvara - Monte Mannu - Montrigu 'e Sa Cantonera.


   Partendo dalle Terme di San Saturnino si percorre la SP 86 sino al bivio Benetutti-Nuoro; proseguiamo a sinistra verso Benetutti sulla SP 22 sino a raggiungere la strada che corre dietro il cimitero del paese; dopo 300 metri, sulla destra, si oltrepassa il cancello di una azienda privata, nella quale è presente la domus de janas di Montrigu Lolloe (B5).
   A distanza di 300 metri, sulla stessa strada, incontriamo una diramazione:
   - proseguendo dritti per 300 metri su una sterrata in pessime condizioni, si scavalca sulla sinistra una rete e camminando perpendicolarmente alla rete per circa 20 metri si raggiunge la domus de janas Sos Molimentos (B6) (quota 355), semi nascosta dalla vegetazione;
   - proseguendo invece sulla strada asfaltata, svoltiamo a destra sempre e, dopo aver percorso 200 metri, a sinistra in una sterrata in salita da percorrere per circa 200 metri per arrivare in località Maone dove, dietro un ovile, situata tra due olivastri, si trova la tomba di giganti di Maone (H1) e poco distante, a circa 250 metri, il dolmen omonimo (P4).
   Ritorniamo indietro sulla strada asfaltata e continuiamo a percorrerla finchè si interrompe, dopo 700 metri, su una sterrata in discesa. Imboccata la sterrata giungiamo in prossimità di un cancello rosso a sinistra oltre il quale possiamo scorgere un esemplare di Pistacia lentiscus (E2) situato in località Sa Monza. L'esemplare assume notevole interesse scientifico sia per le dimensioni che per il particolare portamento arboreo.
   Proseguendo sulla sterrata si scorge in alto (quota 314), a destra, la chiesa di Sant'Arvara (G2).
   Dopo km 3 di sterrata svoltiamo a destra attraversando un ponticello che sovrasta il Rio Minore; 300 metri più avanti a sinistra, si può visitare la domus de janas di Siniddere (B7), raggiungibile oltrepassando il cancello e camminando per circa 100 metri attraverso un prato-pascolo.
   Ritornati sulla sterrata e proseguendo per circa 500 metri si raggiunge a sinistra la fonte di Escalapiu (M1), attrezzata come area di sosta; dopo pochi metri ci si immette a destra nella SP 149 Sant'Arvara-Pedra Illodde. Immediatamente a sinistra, a soli 10 metri dalla strada, si può visitare lo stupendo menhir di Monte Mannu (L1) situato nei pressi di un riparo sotto roccia.
   Lungo la SP 149, a 100 metri dal menhir, imboccando a sinistra una stradina asfaltata, possiamo raggiungere la località Rughe 'e Ainos sul Rio Mannu (D2), di notevole interesse paesaggistico e dove gli appassionati possono dilettarsi anche nella pesca delle trote (T2).
   Rimettendoci sulla SP 149 e percorrendola per circa km 2,3 , svoltiamo a sinistra su una salita in cemento; oltrepassato un cancello in legno (dopo 700 metri), si prosegue su sterrata sino ad incontrare un ovile (400 metri dal cancello), in corrispondenza del quale lasciamo il veicolo; procediamo a piedi sino alla fine del sentiero tracciato. Dal punto in cui il sentiero si interrompe proseguiamo a destra del senso di marcia per circa 300 metri sino ad arrivare vicino ad un pozzo; volgendo lo sguardo a destra scorgiamo un affioramento roccioso sul quale sono state scavate le tre bellissime domus de janas di Sa Contonera (B8).
   Ritornati sulla SP 149, per chi volesse prolungare l'itinerario, suggeriamo la visita alle case rurali di Messencherva, particolarmente interessante per la presenza di un vano incorporato nella roccia, e di Cocco-Angioi con le scuderie ancora in buono stato di conservazione. Le case possono essere raggiunte percorrendo la SP 149 sino al bivio per Nuoro. Proseguendo a sinistra sulla SP 22, in direzione per Nuoro, dopo circa km 5 , incontriamo sulla destra il bivio per Linia, lo tralasciamo e proseguiamo per altri 800 metri sino ad un ponticello; svoltiamo a destra su una sterrata per giungere, dopo circa km 1, alla casa di Messencherva (F3).
   Ripercorrendo la strada a ritroso, fino al bivio per Linia, svoltiamo a sinistra su una strada asfaltata da percorrere per circa km 3,5 sino ad immetterci sulla sinistra in una strada bianca che ci conduce, dopo 800 metri, alla casa Cocco-Angioi (F2), sita in località Urchi.

    

   IL PERCORSO NEI SUOI PARTICOLARI

   Nel paese di Benetutti, nei pressi del cimitero, possiamo visitare la domus di Montrigu Lolloe, che si trova all'interno di una proprietà, davanti ad una villetta, scavata su un masso isolato che presenta alla sommità una fossetta da cui partono in direzioni diverse due canalette.
   Non lontano raggiungiamo un'altro interessante sito archeologico, Molimentos, dove possiamo visitare una domus de janas, molto particolare.
   Nella prima cella quadrangolare - la principale - è scolpito, realisticamente, un tetto a doppio spiovente, con i due piani obliqui convergenti, in alto, nella trave di colmo, disposta trasversalmente rispetto all'entrata della domus.
   Nella rappresentazione del tetto a doppia falda, che a Molimentos è caratterizzato da un maggior intento veristico - rispetto ad altri esempi sardi - inciso nella roccia, traspare l'intenzione di voler riprodurre il tetto (con l'orditura di travi lignee) delle case dei vivi:
   un'importante testimonianza, questa, di come dovevano essere le capanne a pianta quadrangolare, meno frequenti rispetto a quelle circolari.
   In un'altra cella, due colonne sorreggono un soffitto tabulare (attualmente manca una colonna perché "tagliata" da ignoti).
   Non lontano ci addentriamo in località Maone, dove possiamo scorgere i resti della tomba di giganti omonima, purtroppo oggi attraversata da una sterrata e violata da tombaroli: si conserva soltanto il paramento di base del vano rettangolare, mentre dell'esedra antistante si riconosce, in alcuni tratti, il giro delle pietre.
   A poche centinaia di metri possiamo visitare l'interessante dolmen di Maone, particolare per la sua forma ibrida, per metà grotta artificiale e per metà dolmen.
   La tomba, infatti, è in parte scavata nella roccia e in parte costruita in muratura (invece di essere costituita da lastre ortostatiche) sulla quale è disposto un lastrone.
   Di fronte alla camera nascosta nella roccia e ad un livello superiore, si presenta una piccola camera coperta solo parzialmente da un lastrone.
   Per questa particolare tipologia gli studiosi attribuiscono alla tomba di Maone una notevole importanza, perché essa è una testimonianza del passaggio dalla tomba ipogea a quella dolmenica, anche se la sostituzione dei lastroni megalitici di fiancata con muretto a secco sembra indicare delle sepolture posteriori ai veri dolmen megalitici (vedi nell'itinerario di Nule, i dolmen di Santu Lesei e di Mialibengo).
   Raggiungiamo poi la località Sa Monza, dove possiamo ammirare, isolato in mezzo ad un prato, un esemplare ultracentenario di lentisco (Pistacia lentiscus) che, vista l'età, è passato dallo stato arbustivo - come generalmente siamo abituati a vedere sa kessa - allo stato arboreo.
   Proseguendo sulla sterrata si scorge su un'altura la piccola chiesa di Sant'Arvara, risalente al XVII sec., mononavata, coperta attualmente con capriate lignee che hanno probabilmente sostituito una copertura voltata, vista la presenza di contrafforti lungo i fianchi; in facciata si apre centralmente un portale architravato.
   I festeggiamenti religiosi vengono fatti, nelle terza domenica di settembre, con la celebrazione della Messa, alla quale partecipano i fedeli di Benetutti e Nule.
   Dopo circa km 3,5 ci addentriamo nella località Siniddere, dove possiamo visitare la domus omonima, circondata da un prato - pascolo che in primavera si tinge di svariati colori alla fioritura: la camomilla fetida (Anthemis cotula), il trifoglio rosso (Trifolium incarnatum) e la veccia (Vicia cracca).
   Poco distante segnaliamo la fonte di Escalapiu, attrezzata come area di sosta, nei pressi della quale si erge lo stupendo menhir di monte Mannu, realizzato in granito, con sezione tendente alla forma piano - convessa ed estremità superiore rastremata falliforme.
   Una località di notevole interesse paesaggistico è Rughe 'e Ainos sul rio Mannu, dove gli appassionati possono anche dilettarsi nella pesca delle trote.
   Nella località Muntrigu 'e Sa Contonera, su un'affioramento roccioso sono state scavate le tre domus de janas omonime delle quali due sono accessibili mentre l'altra è sempre allagata.
   L'itinerario si conclude con la visita a due case rurali tra loro molto diverse:
   la casa di Messencherva, particolarmente interessante per la presenza di un vano, con su foghile, che per due lati ha incorporato delle rocce concave internamente e convesse all'esterno.
   La casa si presenta oggi fatiscente in seguito ai danni riportati da un incendio che aveva, diversi anni fa, interessato l'intera zona.
   I solai in legno sono stati distrutti: sono visibili ancora le travi, incastrate nella muratura perimetrale portante, segate probabilmente per motivi di sicurezza dopo che l'incendio le aveva bruciate.
   Alla casa si accede da un vano trapezoidale che ospitava la scala, posta subito di fronte all'ingresso e su cui si aprono due porte poste una di fronte all'altra.
   Dalla porta di sinistra si accede al vano con le rocce integrate nel perimetro della casa; mentre dalla porta di destra si accede al vano, con i solai distrutti, che si sviluppa per un altezza di due piani, oltre il sottotetto con la copertura lignea a vista;
   la casa Cocco Angioi in località Urchi è caratterizzata dalla presenza delle scuderie con l'impianto rettangolare suddiviso in due campate da un' arcata trasversale. Il pavimento selciato è in buono stato di conservazione, visto anche l'accuratezza col quale è stato realizzato: sono ben visibili, infatti, gli scoli per convogliare le acque all'esterno;
   le scuderie Urchi, al contrario di quelle di Culiranchida (vedi 3° percorso), non sono completamente aperte sul cortile, ma sono chiuse dalla muratura in granito che presenta comunque due grandi aperture, a sesto ribassato, di cui una tamponata e l'altra chiusa con il portale in legno (a due battenti).
   Da segnalare, inoltre, la mancanza del tetto nelle scuderie, probabilmente andato in rovina già da tempo.
   Caratteristico il portale a due battenti, di accesso all'ultima casa, con i due battenti rivestiti con tavole di legno chiodato, che assolvono non solo una funzione pratica, ma anche decorativa.

 
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