2 percorso Illorai - goceano

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2 percorso Illorai

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Itinerario 7

2° percorso


Iscuvudè-Nuraghe Frida-Nuraghe Pattada 'e Chelvos-Sa Cariasa
Si parte dall'area di sosta di Iscuvudè e si prosegue verso Frida-Foresta Burgos. Al primo bivio si prosegue a destra tralasciando a sinistrail bivio per Bolotana. Al secondo bivio tralasciamo il bivio per Esporlatu e proseguiamo dritti fino al bivio per Frida dove ci immettiamo sulla SP 52. Dopo circa 700 metri dal bivio si oltrepassa a destra un cancello verde e si percorre una sterrata per circa 250 metri fino a raggiungere il nuraghe Frida, (A32) indicato sulla carta come nuraghe Serralò.
Ritornati sulla SP 52 si prosegue per circa km 3,8 e in corrispondenza della quota 873 si oltrepassa un cancello verde con l'indicazione per il nuraghe Pattada 'e Chelvos (A33) , raggiungibile dopo un centinaio di metri.
Ritornati sulla SP 52 la percorriamo per altri 700 metri fino ad arrivare alla casa Basile, visibile sulla sinistra. Si svolta a destra nella sterrata che la fronteggia e si raggiunge la località Sa Cariasa (E28) dove si consiglia il proseguimento a piedi attraverso un fitto bosco di lecci e roverelle. In corrispondenza di una capanna sulla sinsitra, si scende verso la valle attraverso un fittissimo bosco di leccio e roverella dove permane maestosa la più grande roverella finora censita (E29).


IL PERCORSO NEI SUOI PARTICOLARI


Partendo da Jscuvudè raggiungiamo il nuraghe Frida ( sulla carta I.G.M. è denominato nuraghe Serralò).
Al mastio si accede attraversando un corridoio d'ingresso con il classico schema della garitta a destra e scala a sinistra, camera circolare di 4 metri di diametro sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.
Il nuraghe complesso, presenta una struttura addossata frontalmente, a sviluppo trasversale con due torri laterali raccordate da un cortile centrale quadrangolare e senza alcuna copertura.
Si raggiunge poi la località Sa Cariasa dove si trova uno splendido bosco misto di leccio e roverella al quale viene attribuita una notevole importanza scientifica, specie per la presenza di alberi di roverella di dimensioni inusitate. Le eccezionali fustaie si sono potute sviluppare in altezza perché non c'è stato l'intervento dell'uomo e degli incendi. Il bosco Sa Cariasa, proprio perché è uno dei meno antropizzati dell'intera Sardegna, è stato definito come area di notevole interesse, da privilegiare nel futuro parco del Marghine-Goceano (area R.I.N. n° 7).
Nell'adiacente località nota come Melabrina, consigliamo la visita ad un notevole esemplare plurisecolare di roverella, di grande interesse scientifico - che secondo molti è il più grande che sia mai stato censito in Europa - con una circonferenza del fusto pari a 7,50 metri e un'altezza di 20 metri.
L'itinerario si conclude con la visita al nuraghe Pattada 'e Chelvos, un monotorre con la tholos in parte crollata, che ben si conserva nelle altre strutture e in particolare per l'ingresso sopraelevato rispetto al piano di campagna.
 
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