Mons Damiano Filia - goceano

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Mons Damiano Filia

Peronaggi storici
Damiano Filia nacque in Illorai il  4.11.1878 da Giuseppe e Maddalena Carta. Trascorse la sua infanzia presso lo zio, canonico Damiano Masala, parroco prima della Cattedrale di Ozieri, poi di Bono e infine priore di Bonarcado. E’ proprio nel rapporto con lo zio, che gli fu sempre di modello nella vita, da ricercare la radice della sua vocazione umana e cristiana; fu, infatti, questo sacerdote che gli inculcò l’amore alla Chiesa e alla Sardegna.

      Compì gli studi nei seminari di Oristano e di Sassari, ove conseguì la laurea in Teologia. Il 19.9.1903 fu ordinato sacerdote. Nel 1907 conseguì la seconda laurea in Diritto Canonico e Civile all’Apollinare di Roma. Nel 1908 divenne canonico del Capitolo turritano; in seguito, fu il primo parroco della chiesa urbana di San Giuseppe. Con l'’vvocato Zirolia e Padre Manzella fondò il settimanale cattolico “Libertà”, di cui fu Direttore. Il 4.6.1933 fu nominato dall’arcivescovo Mazzotti Vicario Generale di Sassari, carica che tenne fino alla sua morte, avvenuta il 22.5.1956.

      Uno dei più apprezzati giornalisti sardi, Aldo Cesaraccio, scrisse alcuni anni fa un giudizio sintetico sul Filia, quanto mai significativo: “Damiano Filia fu uno dei più vigorosi cervelli della Sardegna a cavallo dei due secoli, come studioso, storico, scrittore ed oratore sacro” (Nuova Sardegna del 22.5.1976).

      Raimondo Bonu nel suo secondo volume di Scrittori Sardi elenca ben cinquanta titoli di pubblicazioni varie scritte dal Filia.

      La sua prima opera, appena ventiquatrenne, fu Nel Goceano (1902).

      Seguirono: Letteratura mariana in Sardegna (1904); Cultura religiosa e pensiero moderno (1907); La Chiesa di Sassari nel secolo XVI e un vescovo della riforma (1910); Ricordi costantiniani in Sardegna (1913); Echi giobertiani in Sardegna (1922); La riforma francescana in Sardegna (1931); Il laudario lirico quattrocentista e la vita religiosa dei disciplinati bianchi di Sassari (1932); La Corsica e il Pontificato Romano (1940); Sorso, perla della Romangia (1950); Incontro di Sant’Ignazio con Sassari (1956).

      Ma il nome di Damiano Filia, ampiamente citato dagli studiosi di tutte le tendenze, è particolarmente legato alla storia della Chiesa Sarda per la sua opera fondamentale La Sardegna cristiana, in tre volumi, pubblicati rispettivamente nel 1909, 1913 e 1929. L’opera ebbe subito vari elogi, espressi da persone qualificatissime, come quello dello storico Solmi che riconobbe al Filia: “ottime doti di erudito e di storico”.

      Il primo volume inizia narrando l’introduzione del cristianesimo in Sardegna, ove sfronda leggende prive di fondamento storico, ed arriva fino al periodo di Innocenzo |||  (1161-1216).

      Il secondo volume, che studia la storia della Chiesa Sarda dal 1200 al 1700, mette in evidenza la triste situazione in cui versa l’isola sotto la dominazione spagnola.

      Infine, il terzo volume, dal 1723, allorché l’isola passò in mano ai Piemontesi, fino ai Patti Lateranensi del 1929. Alcune descrizioni, insieme alla riflessione storica, sono piene di autentica poesia che fanno gustare maggiormente il testo.
Ricordo dell’autore de “La Sardegna Cristiana”

di Cristoforo Puddu

Illorai , paese costerinu della provincia di Sassari, si colloca all'estremo ovest della Catena del Goceano e da una posizione collinare splendida, ricca di bellezze paesaggistiche e naturali, si schiude a spaziare sugli ampi orizzonti del Nuorese e i monti del Gennargentu.

Monsignor Damiano Filia
Il piccolo centro, ora decimato dall'inarrestabile fenomeno dell'emigrazione e spopolamento delle aree interne dell'Isola, ha dato i natali allo scrittore Damiano Filia (4 novembre 1878 - 22 maggio 1956).

Il ricordo del famoso teologo e storico è ancora vivo tra la sua comunità: grata per il lustro che ne ha ricevuto, gli ha intitolato la Scuola media e una via panoramica; mentre negli anni Ottanta il Comitadu illoraesu pro sa cultura sarda gli dedicava tre edizioni di un premio letterario di poesia e saggistica e nel 2001, promosso dalla Facoltà Teologica della Sardegna, si teneva un convegno di studi sulla sua figura ed opera.

L'apprezzato giornalista Aldo Cesaraccio (Nuova Sardegna del 22 maggio 1976), a vent'anni dalla scomparsa, definì significativamente l'illoraese "uno dei più vigorosi cervelli della Sardegna a cavallo dei due secoli, come studioso, storico, scrittore ed oratore sacro". Raimondo Bonu invece, nel suo secondo volume Scrittori Sardi (Sassari, 1961, pp. 603-612), riuscì a catalogare oltre cinquanta opere scritte dal Filia nella proficua attività di studi e scrittura iniziata, e coltivata con incredibile intensità, a partire dal 1902 con la pubblicazione d'esordio Nel Goceano (profili e macchiette sarde), Sassari, Tipografia U. Satta.

Il nome del Filia è comunque indissolubilmente legato al suo principale lavoro storico: La Sardegna Cristiana, storia di sintesi fondamentale sulla presenza e azione della Chiesa nell'Isola. L'opera, accolta con interesse e favore da autorevoli recensioni (il Solmi riconobbe all'autore sardo "ottime doti di erudito e di storico"), consta di tre volumi pubblicati a Sassari rispettivamente nel 1909 (La Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa. Vol. I. Dalle origini al secolo XI, Tipografia U. Satta), 1913 (La Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa. Vol. II, Tipografia U. Satta) e 1929 (La Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa. Vol. III. Dal 1720 alla Pace del Laterano, Stamperia della libreria italiana e straniera).

Nel 1995 l'editore Carlo Delfino di Sassari ha ristampato in bella veste tipografica l'opera, ancora oggi costante punto di riferimento per studiosi e cultori.

Tra l'ampio numero di pubblicazioni del Filia sono estremamente interessanti i lavori su Letteratura mariana, Cultura religiosa e pensiero moderno, La Chiesa di Sassari, Ricordi costantiniani, Echi giobertani, La riforma francescana, Le vicende religiose della Corsica, Le cause sociali dei moti sardi del 1793-1802, Il laudario lirico quattrocentista e la vita religiosa dei disciplinati bianchi di Sassari: con officio e statuti italiani inediti (Sassari, Gallizzi, 1935), Sorso, perla della Romangia e Incontro di San'Ignazio con Sassari (1956).

Damiano Filia, primogenito di Giuseppe e Maddalena Carta, è avviato agli studi dallo zio canonico Damiano Masala (parroco della Cattedrale di Ozieri e delle importanti sedi parrocchiali di Bono e Bonarcado) che inculca nel nipote "l'amore alla Chiesa e alla Sardegna" e favorisce lo sviluppo della sua vocazione sacerdotale.

Frequenta gli studi nei seminari di Oristano e Sassari, dove raggiunge la laurea in Teologia, ed è ordinato sacerdote il 19 settembre 1903. Quattro anni più tardi consegue la seconda laurea in Diritto Canonico e Civile all'Apollinare di Roma e le materie, che coltiva con passione, divengono anche oggetto d'insegnamento.

Si distingue ben presto come abile oratore e partecipa attivamente a frequenti dibattiti, conferenze e congressi di cui vengono pubblicati puntualmente i preziosi, dotti e profondi interventi.

Con la nomina di canonico, nel 1908, e a primo parroco della chiesa urbana di San Giuseppe intraprende anche una significativa carriera ecclesiastica: penitenziere della cattedrale, vicario generale di Sassari (designato dall'arcivescovo Mazzotti) e decano del Capitolo turritano.

Damiano Filia, co-fondatore del settimanale cattolico diocesano "Libertà" con l'avvocato Zirolia e padre Manzella, ne fu direttore dal 1910 e "continuò a scrivervi anche durante il fascismo difendendo con coerenza i valori del cristianesimo" e della persona.

Per la riconosciuta autorevolezza di storico entra a far parte, dal 1935, della Deputazione di Storia patria per la Sardegna e nominato ispettore bibliografico onorario. Nel 1949 risulta eletto al primo Comitato regionale dell'Associazione italiana biblioteche e nel 1953 partecipa all'VIII Congresso nazionale, tenutosi a Cagliari.

Damiano Filia morì a Sassari nel 1956 ed ora riposa nella cappella di famiglia del camposanto Cuventu (originariamente luogo di una importante struttura conventuale agostiniana attiva dal 1624 al 1772) nel suo natio Illorai.
 
Copyright 2015. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu